CHI SIAMO
Secondo la tradizione risalente al Medioevo, la giustizia è rappresentata come una donna con bilancia, spada e benda.
Per contro, la sfida proposta dalla giustizia riparativa è emblematicamente evocata dalla rinuncia alla spada, proponendo una nuova immagine di Giustizia, una Giustizia dal volto umano, che “cuce con ago e filo”.
Una nuova iconografia di Giustizia, che A.I.Me.Pe Lombardia intende enfatizzare con il suo logo: un piatto verde petrolio, riparato con la tecnica del kintsugi. Un’antica tecnica giapponese che consiste nell’utilizzo di oro o argento liquidi per sistemare e saldare oggetti rotti in ceramica o porcellana. Gli artigiani giapponesi sanno che gli imprevisti accadono, che le cose cambiano; sanno che nessuno sopravvive intatto a questo mondo. Ma questo non ci rende persone inferiori, in quanto le crepe fanno parte della nostra storia.
In tal senso riparare non significa riduttivamente controbilanciare in termini economici il danno cagionato, ma progettare azioni consapevoli e responsabili verso l’altro, che possano ridare significato, laddove possibile, ai legami fiduciari tra le persone. Le ferite diventano “feritoie”, strette aperture da cui filtra una luce che rischiara l’esistenza e permette di guardare al futuro con rinnovata fiducia.
A.I.Me.Pe è un’associazione di categoria, autonoma, libera, indipendente, apolitica, apartitica e senza fini di lucro.
Essa può aderire a Federazioni, Associazioni ed Enti con finalità analoghe o affini al proprio e si prefigge il seguente scopo:
a) tutelare la figura professionale del mediatore penale, riunendo i professionisti che si occupano della specifica attività intellettuale in uno spirito di cooperazione e di valorizzazione delle differenze individuali e professionali ;
b) tutelare gli interessi, morali e materiali degli iscritti;
c) istituire un Albo nazionale dei Mediatori Penali e Penali Minorili;
d) favorire la crescita professionale degli Associati attraverso l’organizzazione di corsi di formazione, di sviluppo professionale, specializzazione e di aggiornamento continuo;
e) stabilire i criteri essenziali della figura del mediatore penale e regolamentare il codice deontologico dei Mediatori Penali che deve essere rispettato in tutti i suoi punti;
f) curare l’immagine dei Soci creandone una compagine omogenea basata sull’unità di intenti e di comportamento che contribuisca alla distinzione ed alla valorizzazione delle attività aderenti.
g)istituire le sedi Regionali. Ogni sede regionale accetta il regolamento e persegue scopi e obiettivi dell’Associazione Nazionale.
Per contro, la sfida proposta dalla giustizia riparativa è emblematicamente evocata dalla rinuncia alla spada, proponendo una nuova immagine di Giustizia, una Giustizia dal volto umano, che “cuce con ago e filo”.
Una nuova iconografia di Giustizia, che A.I.Me.Pe Lombardia intende enfatizzare con il suo logo: un piatto verde petrolio, riparato con la tecnica del kintsugi. Un’antica tecnica giapponese che consiste nell’utilizzo di oro o argento liquidi per sistemare e saldare oggetti rotti in ceramica o porcellana. Gli artigiani giapponesi sanno che gli imprevisti accadono, che le cose cambiano; sanno che nessuno sopravvive intatto a questo mondo. Ma questo non ci rende persone inferiori, in quanto le crepe fanno parte della nostra storia.
In tal senso riparare non significa riduttivamente controbilanciare in termini economici il danno cagionato, ma progettare azioni consapevoli e responsabili verso l’altro, che possano ridare significato, laddove possibile, ai legami fiduciari tra le persone. Le ferite diventano “feritoie”, strette aperture da cui filtra una luce che rischiara l’esistenza e permette di guardare al futuro con rinnovata fiducia.
A.I.Me.Pe è un’associazione di categoria, autonoma, libera, indipendente, apolitica, apartitica e senza fini di lucro.
Essa può aderire a Federazioni, Associazioni ed Enti con finalità analoghe o affini al proprio e si prefigge il seguente scopo:
a) tutelare la figura professionale del mediatore penale, riunendo i professionisti che si occupano della specifica attività intellettuale in uno spirito di cooperazione e di valorizzazione delle differenze individuali e professionali ;
b) tutelare gli interessi, morali e materiali degli iscritti;
c) istituire un Albo nazionale dei Mediatori Penali e Penali Minorili;
d) favorire la crescita professionale degli Associati attraverso l’organizzazione di corsi di formazione, di sviluppo professionale, specializzazione e di aggiornamento continuo;
e) stabilire i criteri essenziali della figura del mediatore penale e regolamentare il codice deontologico dei Mediatori Penali che deve essere rispettato in tutti i suoi punti;
f) curare l’immagine dei Soci creandone una compagine omogenea basata sull’unità di intenti e di comportamento che contribuisca alla distinzione ed alla valorizzazione delle attività aderenti.
g)istituire le sedi Regionali. Ogni sede regionale accetta il regolamento e persegue scopi e obiettivi dell’Associazione Nazionale.